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No man’s land, è la più grande installazione mai realizzata da Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle. Il progetto è stato realizzato con il supporto e la collaborazione della Fondazione ARIA di Pescara, sotto la direzione artistica di Cecilia Casorati, con Zerynthia Associazione per l'Arte Contemporanea O.d.V. e Mario Pieroni, che ha donato il terreno alla Fondazione No man's land in fase di costituzione, sotto la Presidenza Onoraria di Yona Friedman.

Il progetto  che Yona Friedman – insieme all’artista Jean-Baptiste Decavèle, con cui collabora stabilmente da anni – hanno realizzato nella Contrada Rotacesta di  Loreto Aprutino (Pescara) si estende per più di due ettari ed è composta da:
-  un enorme arazzo naturale sul prato alla destra del sentiero, disegnato con una grande quantità di sassi bianchi di fiume,
- un dizionario immaginario inciso su oltre 200 alberi di noce collocato nel pendio sottostante
-  una struttura di 1.000 canne di bambù in prossimità del fiume che rievoca il museo senza pareti   di Friedman.  

No man’s land si propone come modello di cambiamento etico e sociale, replicabile in ogni luogo del mondo, per cancellare l’idea di proprietà, per trasformare un bene privato in un bene comune, secondo un percorso ecosostenibile che restituisce il luogo a se stesso. L’accezione di no man's land / terra di nessuno, terra senza regole, diviene qui dono per tutti.
Friedman, artista e architetto franco-ungherese, nato nel 1923,  è diventato con le sue tesi architettoniche e sociali un  riferimento universale.

 

indirizzo:
Contrada Rotacesta – Loreto Aprutino (Pescara)

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